Hamas scende a compromessi se si desidera la liberazione degli ostaggi: la situazione potrebbe essere più complessa del previsto.
Dallo scorso 7 ottobre, la guerra tra Hamas e Israele si è fatta sempre più fitta. Ognuno lotta col proprio sangue per la stessa terra, ma le vittime dello scontro sono spesso poveri innocenti. Le diplomazie spingono verso un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi, ma pochi di essi ad oggi sono stati rilasciati.
Quando verranno liberati gli ostaggi di Hamas?
Tra i pochi fortunati, nei giorni scorsi sono stati rilasciati altri due ostaggi: si tratta di Judith e Natalie Raanan, originarie di Chicago. Grazie all’intercessione della Croce Rossa e al passaggio attraverso l’Egitto, madre e figlia sono finalmente tornate in Israele accolte dalla propria famiglia.
Tuttavia, restano ancora altri 200 ostaggi nelle mani di Hamas. Ma quali sono le intenzioni dei palestinesi? Secondo quanto spiegato da un membro della delegazione al quotidiano russo Kommersant Abu Hamid, i terroristi non rilasceranno nessun ostaggio se non ci sarà prima un cessate il fuoco da parte di Israele.
Il piano per la liberazione degli ostaggi
Comprensibile la rivolta degli israeliani dopo la carneficina avvenuta nelle proprie case per mano dei terroristi di Hamas. La loro reazione ha portato a numerosi bombardamenti e terribili uccisioni anche sulla Striscia di Gaza, facendo ritrarre i palestinesi dalla volontà di rilasciare ulteriori ostaggi.
Hamas, comunque, avrebbe fin da subito dichiarato di voler liberare i civili, tuttavia le operazioni richiedono tempo perché si tratta in ogni caso di diversi gruppi.
“Centinaia di cittadini e decine di militanti di varie fazioni palestinesi sono entrate nei territori occupati nel 1948″, dichiara la stampa russa. “Dopo la caduta della divisione israeliana di Gaza, hanno catturato decine di persone, la maggior parte civili, e abbiamo bisogno di tempo per trovarli nella Striscia“.
